Pini loricati sul Monte Pollino

Un escursione fatta di incontri e ritrovamenti in tempi perfetti: Da Colle dell’Impisio alla vetta del Monte Pollino (2248 mt)

Everything is happening on time – Ogni avvenimento accade in tempo. Titolo di un monologo in terza persona

Ignori la sveglia delle 06.00.

Ti alzi solo alle 07.20.

Sei già “in ritardo”.

Di fatto, però, sei in tempo.

E’ solo che ancora non lo sai.

Arrivato alle 10.00 a Colle Impisio, come da facile pronostico, non c’è un posto libero e parcheggi ad un chilometro e mezzo dall’inizio del sentiero.

Sei in tempo, però, per incontrare lungo il cammino solitario che dal Piano di Gaudolino porta sul Monte Pollino, Antonio e Federica, padre e figlia di 17 anni, con l’abitudine ormai consolidata da tre anni, di camminare fianco a fianco sui sentieri del Pollino.

Arrivi alle 13.00 circa in Vetta, grato che il vento da Nord-Est abbia allietato la bella giornata dal sol caliente.

Riparti “solo” alle 14.00 e per due motivi: 1- sei indeciso su quale percorso fare al ritorno e rimurgini su un paio di opzioni 2- perdi la stecca per selfi e video che provi inutilmente a cercare per poi ripartire a mani vuote.

Dopo esserti avviato su un sentiero, cambi idea, scegliendone un altro che ti conduce al maestoso albero millenario, il Patriarca, dove hai un primo indizio sulla bonta delle tempistiche di quella giornata: incontri un gruppo che stentava a proseguire poiché uno dei ragazzi aveva la suola delle scarpe aperte. Lo sistemi con del nastro isolante e te ne riparti con un vigoroso senso di “utilità”.

Nella discesa verso Gaudolino, ti fermi spesso per apprezzare il silenzio del bosco. Un silenzio assordante e lieve allo stesso tempo. Una sinfonia fatta di vento, rami che si muovono e alcuni cadono; foglie morte che sfregano svolazzando o smuvendosi tra lucertole e uccelli nel pieno della loro attività giornaliera.

Fuoriuscito dal bosco di faggi ai piedi del Monte Pollino, intravedi in lontananza tre figure in una veste tipica di quella dei monaci, tinta unita, sull’arancio-rame, che parlano tra di loro, vicino ad un gruppo di quattro escursionisti.

Sei esattamente al posto giusto, nel momento giusto, per incontrare per la prima volta nella tua vita tre monaci buddisti.

Affascinato da questa filosofia di cui spesso ne leggi quotazioni, libri o ne ascolti aneddotti e precetti, ci conversi e prosegui insieme per il rientro fino a Piano Visitone dove ci si rinfresca con una bevanda rigenerante (analcolica, per loro).

Conversi con la Monaca Italiana a cui confidi il tuo piccolo rituale pseudo-meditativo ed alcune pratiche imparate e mescolate a misura personale. “Aia” è la prima parte del suo nome, l’unica che ricordi perchè.. <<…basta che ti tiri un pizzico da solo e esclamerai il mio nome!>>. Impari cosa sono delle comunità Buddiste, quali differenze ci possono essere tra le stesse, qual’è un esempio di percorso di un nuovo discepolo e tante altre curiosità su questa filosofia e pratica.

Ti avvii verso la strada del ritorno, in macchina, alle 19.00 e decidi che ti fermerai lungo qualche ristorante sulla via per poi proseguire verso casa. Pensi a Senise e chiami l’amico Nicola De Lillo, astrofisico e poeta. Chiami Alessandro Cozzi, collega GAE e compagno di avventure in vari sport. Nessuno risponde. Superi all’altezza di San Severino Lucano, un locale che sembra essere aperto. Il Rist’oro.

Sei in perfetto tempo per far retromarcia e parcheggiare dietro alla macchina di tre ragazzi che da li a pochi secondi conoscerai come Francesco, Cosimo e Luigi, di Pisticci e Marconia.

Non solo mangi in buona compagnia conquisti nuovi amicizie ma scopri che vi cercavate a vicenda.

Loro conservano con se l’asta per selfi e video ritrovata dalla giovane escursionista Federica che aveva chiesto loro di consegnarla ad un certo Vittorio Marino che era da solo in escursione…..qualora lo avessero incontrato!

A questo link la traccia GPX del percorso da Colle Impisio al Monte Pollino -> https://www.komoot.com/tour/1175750778

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