Basilicata coast-to-coast, primo giorno

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Da Policoro (MT) a Chiaromonte (PZ), 02 Ottobre 2020

Finalmente si parte: dopo un primo tentativo andato a vuoto il primo Luglio 2020 per vari vicissitudini, decido che il weekend della prima settimana di Ottobre è quello perfetto per poterci riprovare.

La temperatura è ne troppo calda né troppo fredda, le previsioni meteo non portano grandi peggioramenti lungo il tragitto pianificato ed io sono determinato, seppur timoroso e incerto sulle insidie che un viaggio in solitaria può riservare.

Decido per maggior comodità di non portare la tenda ma di optare per il comfort del b&b. Escludendo tenda, materassino e sacco a pelo mi risparmio un carico aggiuntivo di circa 4,5 kg.

Se vuoi sapere quale attrezzatura portare con te in un viaggio in bici qui trovi alcuni articoli interessanti al quale aggiungo la mia lista, riguardo alla mia specifica esperienza (link a altro post)

Chiedo un po’ di carica alla mia ragazza che seppur contraria a queste attività in solitaria, mi supporta (o sopporta) con convinzione (o disperazione). Chiedo aiuto anche ai famosi briganti lucani @camminodeibriganti che mi seguiranno lungo tutto il viaggio “telematicamente” dandomi spesso dosi di carica ad intermittenza.

Si parte da Policoro, subito dopo aver caricato la mia nuova bicicletta. Acquistata (semi-nuova) a Policoro, giusto due giorni prima: è una Scott in carbonio, taglia L, modello scale elite 900, qui tutti i dettagli.

La stessa è stata revisionata dal mio “meccanico” nonché professionista ciclista di fiducia: il Sig. Marino Pasquale, il quale con particolare attenzione ha collaudato la bici e montato i copertoni semi-slick per favorirne una pedalata su strada molto più efficace e scorrevole.

Alle 11.00 circa mi avvio, eccone una foto-testimonianza scattata dal buon vicino, tuttofare, Franco Mele.

Policoro (MT), 02-10-2020, 10.45

Percorro tutta la Strada Statale ss104 che una volta era l’arteria stradale principale che, costeggiando il fiume Sinni, conduceva il traffico più importante dallo Jonio al Tirreno e viceversa.

Raggiungo Valsinni intorno alle 12.30

Valsinni (MT), 02-10-2020, 12.30

Tempo di mangiare un piccolo panino della mamma e si riparte. A proposito di “panini della mamma”, per restare in tema di cibo e coast-to-coast, t’invito ad ascoltare l’elogio al “panino di tua mamma“, una delle canzoni più divertenti tratta dalla colonna sonora del Basilicata coast-to-coast di Papaleo (link Youtube).

(A proposito, se sei curioso di conoscere quale cibo portarsi dietro durante un viaggio del genere, ti riporto alcuni link di altri escursionisti ed il mio inventario)

Percorro il vecchio ponte di Mussolini, lasciandomi alle spalle Valsinni e proseguendo in direzione di Colobraro, il paese delle magie e della superstizione.

All’ultimo bivio che segnala sulla destra la direzione Colobraro, proseguo invece dritto, puntando verso la diga di Monte Cotugno: la diga artificiale, in terra battuta, più grande di Europa.

Si prosegue attraversando il ponte sul fiume Sinni che conduce verso il muro sud orientale della diga.

Muro della Diga di Monte Cotugno, la più grande in terra battuta in tutta Europa – 02-10-2020, 13.30

Da qui si prosegue per una strada quasi deserta, che costeggia la diga sul versante sud-ovest, in direzione di Senise (PZ), per l’esattezza percorrendo la strada denominata su google maps come “Strada Comunale Vicinale Codicino”.

Belvedere della diga di Monte Cotugno, Senise (PZ), 02-10-2020, 13.45

Il panorama da qui è particolarmente bello.

Si sale, si sale, si sale..incontro pochi casolari: alcuni abbandonati, altri completamente ristrutturati! 

Due bimbi sul ciglio della strada, giocano con un cagnolino e vedendomi si incuriosiscono e si incantano nel vedermi in bici con le borse. Li saluto e continuo.

Incontro un simpatico signore in fuoristrada (l’unica persona, dopo i bimbi, e l’unica macchina che incontro dopo circa 12 km dall’ultimo avvistamento di persona o di macchina).

Mi sorride, si ferma e mi chiede da dove arrivo e dove sono diretto: mi rincuora dicendo che manca poco al termine della tratto in salita. Dopo scarsi 2 km inizia finalmente la discesa.. e che discesa!

Giunto ad 8 km circa da Senise, precisamente al bivio per accedere all’osservatorio avi-faunistico, decido che è il momento di consumare l’altra metà di panino.

Entrata dell’osservatorio avifaunistico del Lago artificiale di Monte Cotugno, Senise (PZ), 02-10-2020, 14.30

Sono le 14.30 circa e so di essere a buon punto. Mi godo la pausa e condivido il cibo con un cane randagio. 

Riparto per prendere un ponte vecchio e malconcio, non più percorribile con le auto ed in bici è necessario scendere più volte per sollevare il mezzo di peso per via dei dislivelli creatisi alle estremità del ponte. Il vantaggio però consiste nel giungere dall’altra parte del fiume Sinni senza percorrere la Sinnica (SS104). Il ponte è piuttosto un “reperto archeologico” appartenente alla strada statale 92 dell’Appennino Meridionale che collega Potenza con Terranova di Pollino per poi proseguire sul territorio calabrese, nella provincia di Cosenza, fino ad arrivare a Villapiana Lido (CS).

Ponte (quel che ne resta) della SS92, Senise (PZ), 02-10-2020, 15.10

Intorno alle 15.30 raggiungo il comune di Senise (PZ) dove originariamente avevo ipotizzato di sostare la prima notte.

Senise (PZ), 02-10-2020, 15.30

Avendo ancora più di due ore di luce e tanta energia nelle gambe decido di verificare la disponibilità di un B&b presso Chiaromonte (PZ). Riuscito a prenotare, mi godo una rinfrescante sosta al bar con tanto di caffè d’Orzo (non bevo più caffè ormai da anni) e barretta energetica.

Alle ore 15.45 circa, si riparte: da qui in poi mi aspettano strade nuove, mai percorse prima. Sono entusiasta e timoroso al contempo.

In circa 1 ora e mezza di costante salita (500 m di dislivello e 15 km circa -> Traccia GPS e dettagli sul mio profilo Komoot) giungo all’ingresso di Chiaromonte (PZ).

Il B&b scelto si trova in cima al paese ma decido che posso evitarmi la sofferenza delle ultime due salite che sono tremendamente ripide (circa 18% di pendenza): scendo e come si dice in inglese “I walk my bike..” spingo la bici a piedi!

Mi ferma però il signor Rocco, simpatico signore di una certa età (evitiamo aggettivi poco galanti) ma piuttosto attivo: dopo alcune domande e risposte di rito (ma “chi t’à fascj fà= fa fare?”, da dove vieni e dove sei diretto) mi invita per un bicchiere di vino in quella che a suo dire è l’unica cantina di Chiaromente dove “nasce l’acqua”.

Vino moscato, taralli, e, dopo un doveroso ringraziamento, il signor Rocco, prima di salutarmi mi ricorda nostalgico il tempo in cui, con la sua moto, tra Episcopia, Fardella e Chiaromonte, in discesa, gli piaceva spegnere il motore e immergersi anima e corpo nel silenzio e nel paesaggio circostante. Si commuove e mi chiede se posso ritornare a salutarlo qualche altra volta. Con piacere glielo prometto.

Arrivo finalmente in “cima” al paese: eccomi su una piazza con bella veduta della valle del Sinni e dei paesi limitrofi.

Da notare la libreria “comune” messa a disposizione di chi voglia sostare in piazza di Via Giura Giovanni e godere, oltre che del panorama, anche di una sana lettura.

Termina così il mio primo giorno, con l’arrivo al b&b Casa Miraglia ed una passeggiata nel centro di Chiaromonte. “Last but not the least”, un piatto di Mischiglio, presso il ristorante / pizzeria La Torre, ossia una pasta fatta in casa con farina mista di cereali e legumi con del pomodorino e del basilico fresco. Un piatto che ha un sapore unico come quello del primo giorno di viaggio in solitaria appena concluso.

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